Ogier in testa, Tänak all’inseguimento. Dopo due giorni di battaglia tra polvere, pietre e ricordi amari, il Rally Italia Sardegna 2025 si avvia verso un’ultima giornata da brividi con una sfida al vertice che sa di déjà vu. E il cronometro, ancora una volta, è pronto a scrivere la storia.

A dodici mesi dalla beffa dell’ultima speciale – quando una foratura gli costò la vittoria per soli due decimi a favore di Tänak, in quello che rimane il finale più serrato della storia del WRC – Sébastien Ogier è tornato sulle strade sarde con un obiettivo chiaro: completare l’opera. E a giudicare dalla classifica al termine del sabato, il francese ha tutte le carte in regola per riuscirci. Con una prestazione solida, lucida e gestita con l’esperienza di chi ha vinto otto titoli mondiali, Ogier ha chiuso la seconda tappa con un vantaggio di 11.1 secondi su Tänak.
Una leadership maturata attraverso sei prove speciali di pura resistenza, su un fondo rovente e traditore. L’apertura di giornata lo vedeva con soli 2.1 secondi di margine su Adrien Fourmaux, ma la selezione naturale del rally ha fatto il resto. Il francese della Ford è incappato in un incidente nella penultima prova, uscendo di scena e lasciando campo libero a Ogier e Tänak. Quest’ultimo, nonostante un rallentamento per foratura lenta nella SS9, ha mantenuto viva la pressione con due scratch nei passaggi su Lerno–Su Filigosu, tenendo accesa la lotta.
Ma se in testa è duello, alle loro spalle la lotta per il podio ha vissuto una progressione silenziosa quanto efficace. Kalle Rovanperä, campione del mondo in carica, ha approfittato degli errori altrui per risalire dal quinto al terzo posto, staccato di 55.5 secondi dal compagno di squadra Ogier. Per il finlandese una giornata regolare, fatta di costanza e capacità di evitare problemi: la vera chiave della sopravvivenza in Sardegna.
Più movimentata invece la gara degli altri Toyota. Sami Pajari, protagonista nella giornata di apertura, ha visto le sue ambizioni infrangersi in un’escursione nella SS9 che ha danneggiato il retrotreno della Yaris. A ciò si è aggiunta una sosta forzata per cambiare una ruota, che lo ha retrocesso in quinta posizione, superato anche da Elfyn Evans. Il gallese, partito in sordina, aveva riguadagnato terreno salvo poi incappare anche lui in una foratura nella SS11.
Il Rally1 ha mietuto vittime e aperto la porta agli outsider: Nikolay Gryazin, su Škoda Fabia RS Rally2, ha approfittato dell’altrui sfortuna per portarsi in sesta posizione assoluta, primo tra le Rally2. Dietro di lui Takamoto Katsuta, anch’egli rallentato da un cambio ruota, e Oliver Solberg, ottavo.
A chiudere la top 10 due protagonisti del WRC2: Emil Lindholm, non solo primo tra i piloti iscritti a punti nella categoria cadetta, ma anche autore di una prova pulita e solida, davanti al connazionale Lauri Joona. Entrambi rappresentano la nuova linfa del rallysmo nordico, oggi più che mai protagonista in Sardegna.
La domenica finale promette emozioni forti: quattro prove speciali, 77,78 chilometri cronometrati e un’inedita Wolf Power Stage con vista mare nei dintorni di Olbia. Un ultimo atto da vivere con il fiato sospeso, tra il desiderio di riscatto di Ogier e la determinazione di Tänak, che su queste strade ha già dimostrato di saper ribaltare l’impossibile.