Robert Kubica, il riscatto di un campione: dalla disabilità alla vittoria assoluta alla 24 Ore di Le Mans

Quattordici anni fa, un drammatico incidente rallistico sembrava aver messo fine alla carriera di uno dei talenti più puri dell’automobilismo contemporaneo. Oggi, Robert Kubica è sul gradino più alto del podio della 24 Ore di Le Mans, da vincitore assoluto della corsa più iconica del mondo endurance.

L’ex pilota di Formula 1 ha trionfato nell’edizione 2025 della classica francese al volante della Ferrari 499P numero 83 del team AF Corse, al fianco dei compagni Phil Hanson e Yifei Ye. Un successo storico: Kubica è il primo pilota polacco a vincere a Le Mans nella classe regina del FIA World Endurance Championship.

Il trionfo è arrivato al termine di una gara impeccabile, gestita con grande lucidità dal trio della vettura privata del Cavallino Rampante, che ha saputo imporsi sulle hypercar ufficiali e in particolare sulla Porsche numero 6, seconda al traguardo, e sulla Ferrari 499P numero 51, terza.

Per Kubica si tratta di un riscatto atteso e meritato. Nel 2021, a bordo di una LMP2, sfiorò la vittoria nella sua categoria perdendola all’ultimo giro. Nel 2024, sempre con AF Corse, fu protagonista di una corsa brillante interrotta solo da un problema tecnico a pochi giri dalla fine. Ma quest’anno, finalmente, la giustizia sportiva si è compiuta.

Il quarantenne di Cracovia ha saputo reinventarsi dopo l’incidente che nel 2011 gli causò gravi lesioni all’arto destro. Lontano per anni dai riflettori della Formula 1, ha intrapreso un difficile ma appassionato percorso di ritorno, prima nel mondo rally, poi nell’endurance. Un cammino fatto di determinazione, lavoro e talento che trova ora il suo apice proprio sul podio di Le Mans.

La vittoria della #83 è anche un tassello importante nel cammino della Ferrari nel WEC, che centra così il suo terzo successo consecutivo nella corsa francese e continua l’inseguimento nella classifica all-time verso Audi e Porsche.

Kubica, dal canto suo, entra in una dimensione leggendaria. Perché oltre ai numeri e ai trofei, ci sono le storie. E quella di Robert, oggi più che mai, è una delle più straordinarie del motorsport moderno.