Il Rally del Portogallo si conferma una delle tappe più dure del calendario e la prima giornata vera, quella del venerdì, ha mantenuto le aspettative: quasi 150 chilometri di prove speciali su sterrato, tanta polvere e colpi di scena a raffica. Al comando, dopo dieci cronometrate, c’è Ott Tänak, che guida la Hyundai i20 N Rally1 con un vantaggio di 7.0 secondi su Sébastien Ogier.

Un venerdì da ricordare per l’estone, che ha raggiunto il traguardo delle 400 prove vinte in carriera nel WRC, grazie anche all’ultima del giorno: la Sever / Albergaria. Tänak ha preso la testa della gara fin dalla mattina, sorpassando Elfyn Evans – primo dopo la super speciale del giovedì sera – e ha chiuso la tappa con quattro successi parziali all’attivo.
“Se avessi tanti titoli quanti traguardi di prova… sarebbe ancora meglio,” ha scherzato Tänak. “È stata una giornata impegnativa, soprattutto nel secondo passaggio. Faticavamo a trovare il bilanciamento ideale, ma le ultime due prove sono andate via lisce, ed è quello che conta.”
Fourmaux c’era… poi il colpo di scena
Tra i protagonisti della mattinata anche Adrien Fourmaux, velocissimo e capace di ridurre il gap da Tänak fino a due decimi. Ma la sua rincorsa si è conclusa nel peggiore dei modi nel pomeriggio, quando ha colpito un sasso nascosto in un tornante: sospensione anteriore sinistra ko e ritiro immediato.
Il forfait del francese ha spalancato la porta a Takamoto Katsuta, salito momentaneamente in seconda posizione, prima di cedere il passo a Sébastien Ogier. Il sette volte campione ha faticato al mattino con un assetto troppo morbido, ma nel secondo giro ha cambiato registro e chiuso la giornata alle spalle di Tänak, con un margine di oltre 20 secondi su Katsuta.
Toyota in agguato: Rovanperä quarto e in rimonta
Dietro, la pattuglia Toyota è ben rappresentata: oltre a Ogier e Katsuta, anche Kalle Rovanperä è nei quartieri alti. Il finlandese ha chiuso a 1.2 secondi da Katsuta, ammettendo di aver trovato il fondo più scivoloso del previsto. Ma con Elfyn Evans soltanto settimo, la possibilità di accorciare in classifica iridata è concreta.
Neuville rischia, Evans fatica
Thierry Neuville è riuscito a evitare il peggio dopo aver toccato una scarpata nella seconda prova del giorno. Nessun danno alla vettura, e una rimonta che lo ha portato a chiudere la tappa a 4.4 secondi da Rovanperä.
Elfyn Evans, invece, ha sofferto il ruolo di apripista: con la strada ancora “vergine”, il gallese ha perso tempo prezioso e ha concluso con oltre un minuto di ritardo dalla vetta.
Solberg guida la WRC2, Munster e McErlean nei dieci
Chiudono la top ten Grégoire Munster e Josh McErlean su M-Sport Ford, rispettivamente ottavo e nono, mentre in decima posizione si è piazzato Oliver Solberg, che comanda la classifica della WRC2.
Delusione per Mārtiņš Sesks, autore del miglior tempo nello shakedown: già nella SS2 è stato costretto a cambiare una ruota, e più tardi ha incassato una penalità di tre minuti che lo ha escluso dalla lotta.
Sabato da brividi: c’è l’Amarante
La corsa non dà tregua. Sabato saranno sette le prove in programma, per un totale di 122,92 chilometri cronometrati, con due passaggi sulla leggendaria Amarante, una delle prove più lunghe e iconiche del mondiale. La lotta per la vittoria è più aperta che mai.